Chiediti se sei felice.
La maggior parte delle persone che iniziano un cammino spirituale, che vengono a fare i percorsi o i seminari, alla resa dei conti, sotto sotto, desiderano trovare la felicita’. Come se la felicita’ fosse il premio del duro lavoro spirituale, il risultato dello sforzo, il salario dell’abnegazione o il risultato dell’investimento.
La felicita’ e’ qualcosa di malinterpretato: pochi sanno cosa sia davvero. Anch’io facevo questo errore: mi aspettavo emozioni forti ed entusiasmanti, incendi del cuore, gioie incontenibili. Picchi. Epifanie. Una vita risolta e finalmente nessun problema.
Chiediti se il percorso spirituale che stai facendo ti porta un cambiamento CONCRETO ADESSO, chiediti se ti mostra la felicita’ anche mentre hai dolore. Il vero lavoro spirituale da sempre frutti concreti, altrimenti e’ un cammino dell’ ego il quale tende ad impossessarsi di tutte le pratiche spirituali. Un cammino non ti RENDE FELICE ma ti mostra che tu sei GIA’ FELICE, DI NATURA, ma di solito non lo sai e non lo vuoi! E cosi ti accompagna ad accogliere e ad aprire gli occhi.
La felicita’ e’ dolce e si muove fluida. E’ morbida, arresa, e’ una pace sconfinata che inonda tutto il corpo nonostante qualsiasi dolore o sofferenza. Non serve risolvere tutto per essere felici o fare un lavoro spirituale instancabilmente per OTTENERE un giorno la felicita’. Il meglio non deve ancora venire: e’ adesso.
La felicita’ e’ adesso ed e’ un diritto naturale, esiste senza sforzo ed e’ la tua natura : tu sei un essere felice che tu ci creda o no, nonostante qualsiasi dolore o situazione o guerra tu stia attraversando.
Ricordati quel bambino che sei (stato), quello dal cuore contento: cos’è per lui/lei la felicità?
Scrivimi nei commenti , non vedo l’ora di ascoltare i bambini
Gogo Zanemvula